Previdenza complementare

Aprile 5, 2021

La previdenza complementare rappresenta il secondo pilastro del nostro sistema pensionistico e il suo scopo è quello di integrare le pensione di base o obbligatoria.

L’esigenza di integrare la nostra pensione di base nasce dal fatto che il modello attuale presenta numerose problematiche e probabilmente non sarà sostenibile nel tempo.

I contributi che noi oggi versiamo non sono destinati alle nostre pensioni, ma costituiscono l’indennità per chi è già in pensione. In un paese come il nostro in cui i giovani sono sempre meno e preferiscono lavorare in altre realtà all’estero e la popolazione anziana che cresce ogni anno di più, è chiaro che da qui a poco ci saranno diversi problemi da risolvere, problemi che andranno ad impattare direttamente le pensioni che anche se andasse tutto bene non sarebbero nemmeno la metà del reddito percepito nel periodo lavorativo.

In questo panorama complicato assume un’importanza rilevante la previdenza complementare

La previdenza complementare comporta numerosi vantaggi e la possibilità di godersi in serenità la propria pensione. Le previdenza complementare, rispetto a quella obbligatoria è:

  • volontaria, cioè il lavoratore può scegliere liberamente se aderire o no;
  • a capitalizzazione individuale, cioè i versamenti confluiscono in conti individuali intestati ai singoli iscritti e vengono investiti. Al momento del pensionamento sono restituiti, con i rendimenti maturati con gli investimenti, in forma di prestazione pensionistica aggiuntiva;
  • a contribuzione definita, si sa quanto si versa e la prestazione finale dipende dalle somme versate e dal loro rendimento;
  • gestita da soggetti ed enti di diritto privato.

Oltre a questo, ci sono una serie di vantaggi molto importanti per chi decide di aderire alla previdenza complementare:

  • tassazione annua agevolata sui rendimenti, 20% invece del 26% e del 12,5% sui titoli di stato;
  • versamenti deducibili fino a 5164,57 € l’anno, uno dei vantaggi più importanti che permette di ridurre l’ammontare di tasse da pagare ogni anno;
  • tassazione agevolata sul capitale all’erogazione, 15% per i primi 15 anni e poi si riduce dello 0,3% ogni anno fino ad arrivare ad una tassazione del 9%;
  • esenzione da imposta di bollo
  • possibilità di riscattare in anticipo determinate somme al ricorrere di specifiche situazione (dopo 8 anni per acquisto prima casa o spese mediche per esempio)
  • versamenti aggiuntivi con periodicità libera.

Ci sono inoltre diverse linee di gestione, che variano in base al profilo del lavoratore e dal tempo che rimane prima della pensione. Rappresenta un’ottima soluzione sia per chi ha appena cominciato a lavorare, sia per chi già lavora o ha già un’attività propria, e potrebbe beneficiare delle deduzioni annuali.

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