La previdenza complementare

Il sistema previdenziale italiano si basa sul meccanismo della ripartizione, questo significa che chi lavora paga i contributi per finanziare le pensioni correnti. Com’è facilmente intuibile questo sistema ha diverse falle che con l’andare del tempo si aggravano sempre di più, ovvero:

Per cui ci troviamo di fronte ad una situazione in cui nel futuro non sappiamo che tipo di pensione potremmo ricevere, con una probabilità altissima di non poter mantenere il proprio tenore di vita. C’è un modo per poter arrivare al momento della pensione con più serenità, e si chiama Previdenza complementare.

La previdenza complementare è una forma di previdenza che si aggiunge a quella obbligatoria ma non la sostituisce.

Ogni iscritto ha il suo conto individuale in cui affluiscono i versamenti (liberi e facoltativi) che verranno poi investiti nei mercati finanziari in vari strumenti, come titoli di stato e fondi comuni di investimento. In questa maniera è possibile avere una rivalutazione sugli importi versati che varia in base alla linea di gestione scelta e all’andamento dei mercati. Inoltre la commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha il compito di garantire trasparenza e correttezza dei comportamenti delle forme pensionistiche complementari.

Ci sono poi diversi vantaggi fiscali per chi aderisce ad un fondo pensione complementare, che al momento del pensionamento andrà ad integrare la pensione percepita con una rendita aggiuntiva derivante dal risultato dei versamenti effettuati. Conviene per chi comincia a lavorare e comincia da subito a pensare al proprio futuro e per chi ha pochi anni di lavoro rimasti ma vuole aumentare la propria rendita pensionistica.

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