Cosa significa diversificare e perchè è così importante in un portafoglio efficiente?
Questo in modo da non essere eccessivamente esposti verso un singolo componente e riducendo il rischio specifico.
Attuando questa strategia ci proteggiamo dal rischio che un singolo titolo o un settore possano andare male, causando grosse perdite. Chiaramente più l’investimento è concentrato, maggiore è il rischio.
Prendiamo per esempio un investimento di 10000 euro su Eni: essendo un’azienda c’è il rischio che possa fallire, per cui se succedesse potremmo perdere tutto quello che abbiamo investito. Investendo invece sul settore energetico, quindi magari su 10 titoli come Eni, diventa molto improbabile che tutte e 10 falliscano, ma siamo comunque esposti ad un singolo settore e quindi in caso di ribasso ne risentirebbe fortemente il portafoglio.
Se invece dividessimo il nostro investimento in più asset class, non limitandosi ad un settore ma spalmando la nostra cifra anche su asset obbligazionari e monetari, il rischio a lungo termine diminuirebbe considerevolmente. La divisione in asset class viene chiamata asset allocation, ed è uno degli step più importanti per la creazione di un portafoglio in base all’orizzonte temporale e al rischio/rendimento atteso.
Ma è fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi preposti in fase di asset allocation e per dormire sonni tranquilli nel lungo periodo, l’orizzonte che ogni investitore dovrebbe avere per i propri investimenti.
Attenzione però, perchè diversificare eccessivamente rischia di deprimere i rendimenti, poichè asset correlati negativamente tra di loro si comportano in maniera opposta, cioè all’aumentare del valore di uno l’altro diminuisce (parleremo di correlazione in un altro articolo).
Una frase di Bill Bernstein riassume perfettamente il concetto di diversificazione: Non cercare di estrapolare eventi macroeconomici, demografici e politici in una strategia di investimento. Dì a te stesso ogni giorno: "Non posso prevedere il futuro, quindi diversifico".
