Date le recenti politiche monetarie e scelte macroeconomiche i tassi si stanno abbassando sempre di più, arrivando addirittura in territorio negativo per i bund tedeschi (obbligazioni chiamate comunemente risk-free). Avere rendimenti negativi significa pagare una percentuale per riavere il capitale a scadenza, data la loro sicurezza. Ma qual è il grosso problema che si trovano di fronte gli attuali investitori?
Con i tassi così bassi, possiamo quasi essere certi che nel futuro ci sarà un rialzo sostenuto dei tassi, e questo porterebbe ad un deprezzamento delle nostre obbligazioni. Come mai? Immaginate di comprare un bond per 1000 euro a scadenza 1 anno con un tasso dell’1%, a scadenza ricevereste 1010 euro e fin qui ci siamo. Se dopo un giorno i tassi si alzassero dall’1% al 2% nessuno vorrebbe più comprare i nostri bond, per cui ci ritroveremmo con dei bond in portafoglio che a scadenza ci darebbero 1010 euro mentre quelli attuali darebbero 1020 euro. Questa svalutazione rende molto poco appetibili le obbligazioni di medio-lungo periodo che potrebbero non essere portate a scadenza e ci priva soprattutto dell’opportunità di avere rendimenti maggiori da altre obbligazioni o da altre asset class.
Evitiamo completamente i bond e facciamo portafogli solo azionari? Nel lungo periodo è stato ampiamente dimostrato come le azioni rendano più delle obbligazioni, questo però ci espone a possibili ribassi considerevoli nel breve periodo. Oltretutto ci sono diverse soluzioni diverse dai normali bond, come inflation-linked, obbligazioni convertibili e obbligazioni high yield, ne parleremo in un altro articolo.
Le situazioni vanno poi viste in base alle proprie condizioni e al proprio profilo di rischio/rendimento, non c’è una regola fissa negli investimenti.
In conclusione, le obbligazioni non rappresentano più l’asset protettivo che erano un tempo, e il loro rapporto rischio/rendimento è decisamente peggiorato, per cui un loro eventuale inserimento in portafoglio andrebbe ben valutato in base alle esigenze individuali di investimento, considerando anche alternative rispetto ai classici bond.